Investiamo per continuare a crescere
Giorgio Squinzi: "Mapei vuole diventare sempre più competitiva sui mercati internazionali".
Intervista a Giorgio Squinzi: "Mapei vuole diventare sempre più competitiva sui mercati internazionali".
I ricavi del Gruppo Mapei nel 2017 hanno raggiunto i 2,4 miliardi di Euro. Ora obiettivo 3 miliardi?
Tre miliardi di fatturato? Ci vorrà ancora qualche anno ma ho fondate certezze che ci arriveremo. Le mie sono certezze fondate sui numeri.
Quali considerazioni possiamo fare sui mercati nel loro complesso per quanto riguarda il 2018?
Il 2018 è stato un anno particolarmente complicato per la presenza di fattori negativi che hanno inciso sull’andamento dell’economia mondiale. In particolare, l’aumento dei prezzi delle materie prime e l’instabilità valutaria, con i rovesci finanziari di mercati molto importanti come, per esempio, la Turchia e l’Argentina. È stata un’ulteriore dimostrazione di come i meccanismi finanziari possano condizionare, anche pesantemente, l’economia reale.
E gli effetti della congiuntura internazionale sui risultati di Mapei?
La combinazione di questi due fenomeni negativi ha avuto un impatto sui risultati di Mapei: infatti il trend dei ricavi segna un aumento superiore al 5% rispetto al 2017 ma, a parità di cambi, l’aumento sarebbe stato superiore all’8%. Quindi abbiamo dovuto fare i conti con le conseguenze delle turbolenze valutarie, che sono continuate anche nel corso di quest’anno. Il processo di internazionalizzazione, uno dei punti di forza della strategia di Mapei, ci ha però consentito di ridurre gli effetti di fattori negativi che si sono scatenati a livello globale. La spinta all’internazionalizzazione si è ulteriormente rafforzata nel corso di quest’anno con nuove acquisizioni, consolidando la nostra presenza su scala globale. Da quando, nel 1978, abbiamo aperto in Canada il nostro primo impianto oltreconfine, non ci siamo mai fermati. E questa continuerà a essere la nostra strategia.
Qual è il segreto di Mapei?
Il nostro mercato di riferimento è il mondo, che copriamo con una rete capillare di società operative e stabilimenti produttivi. Un network che abbiamo costruito nel tempo per arrivare con i nostri prodotti ovunque. Il segreto? Direi la nostra vicinanza agli utilizzatori finali di materiali e prodotti Mapei.
Resta il fatto che il mercato italiano delle costruzioni stenta a riprendere slancio.
Il mercato italiano continua ad attraversare una fase difficile. Una situazione economica resa ancora più complessa dall’incertezza politica e dall’assenza di linee-guida e decisioni in settori decisivi come, per esempio, quello delle grandi opere e delle infrastrutture che rappresenta un motore per la crescita complessiva del Paese. Crescita che, anzi, in questi ultimi mesi si è ulteriormente rallentata. L’aspetto più preoccupante in Italia riguarda lo Stato, che non paga i fornitori provocando scompensi finanziari che rischiano di coinvolgere anche aziende di grandi dimensioni.
Mapei è un’azienda globale e l’internazionalizzazione è sempre di più la sua arma vincente.
Come ho detto, da sempre è la nostra strategia vincente perché ci ha messo al riparo dalle difficoltà che si incontrano sui singoli mercati o da fenomeni più internazionali che possono avere effetti negativi. Abbiamo parlato della volatilità dei cambi, ma anche le guerre commerciali e il problema dei dazi, che sono d’attualità in questo ultimo anno, finiscono solo per sfiorarci, perché Mapei è un’azienda globale. La nostra attività è localizzata nei Paesi dove poi vendiamo e questo è un ulteriore fattore di protezione e un vantaggio competitivo. In prospettiva, anche gli eventuali dazi americani non ci spaventano. In Nord America vendiamo beni per quasi un miliardo di dollari, ma è tutto prodotto a livello locale.
Quali sono i mercati più promettenti per Mapei?
In questo momento il Nord America è un mercato in forte espansione, ma ovunque mettiamo a segno risultati positivi; in Europa Occidentale (dalla Grecia alla Scandinavia), in quella Orientale e in tutta l’area asiatica.
Nel 2017 Mapei ha battuto il record per quanto riguarda gli investimenti: oltre 110 milioni di Euro. Nel 2018 sono cresciuti ancora?
In futuro continueremo a rispondere a una situazione globale dell’economia certamente non facile puntando sull’internazionalizzazione e sulla capacità di fare innovazione e migliorare la sostenibilità dei nostri prodotti.
Sono le condizioni per rafforzare il trend di crescita che Mapei continuerà a sostenere per diventare sempre più competitiva sui mercati internazionali. Alla fine del 2018 supereremo il record degli investimenti del 2017 in nuovi prodotti e in attività produttive per potenziare le nostre linee in tutto il mondo, ma in particolare in Nord America.
Nel 2018 abbiamo investito intorno ai 120-125 milioni di Euro. Con questa strategia prepariamo il futuro della nostra azienda.
Questi interventi sono accompagnati dalla crescita anche del personale: quest’anno abbiamo superato i 10.000 addetti. Un incremento che segue quello del 2017, quando gli organici erano aumentati di 880 persone arrivando a 9.516 unità.
Anche quest’anno sono continuate le acquisizioni.
Abbiamo insistito su un processo di acquisizioni finalizzato e mirato su realtà molto specifiche. In quest’ottica vanno interpretate le acquisizioni dell’azienda emiliana Fili&Forme, che consente un’integrazione con i nostri prodotti, e quella della spagnola Tecnopol. che ci ha proiettato tra le aziende leader in Spagna della chimica per l’edilizia nei prodotti per l’impermeabilizzazione.
Nelle scorse settimane Mapei ha pubblicato il bilancio di sostenibilità 2017. Quali le novità?
Il bilancio 2017 si riferisce, oltre che a Mapei SpA, anche alle consociate italiane del Gruppo: il loro ingresso all’interno del perimetro di rendicontazione rappresenta la novità principale del nuovo bilancio. Una dimostrazione che le consociate italiane condividono con la capogruppo l’importanza di una comunicazione trasparente e pongono la sostenibilità tra gli elementi principali del proprio business. L’attenzione alla sostenibilità si affianca a internazionalizzazione, ricerca e sviluppo e specializzazione, i tre tradizionali pilastri della strategia Mapei.